Gli indicatori congiunturali nel settore del trasporto evidenziano un segnale di ripresa. Ma qual è la reale situazione del settore in uno scenario più ampio post-Covid?
Sul fronte ricavi nel primo trimestre si è confermato il calo del 6,9% per il trasporto terreste; gli investimenti in mezzi hanno segnato invece un +4,4% che va a consolidare il +10,5% del quarto trimestre 2020.
Dall’analisi dei dati sui volumi di traffico stradale pesante, la primavera 2021 ha rappresentato un recupero ai livelli pre-Covid.
E’ stato un anno pesante per le imprese del trasporto: i cali dei ricavi hanno raggiunto anche il 12,2%.
A scattare la fotografia di questo settore è il report “Le tendenze del trasporto, tra varo del PNRR e ripresa 2021. Focus settoriale da 13° report Covid” presentato di dal Confartigianato Trasporti.
Le tensioni che si sono registrate nell’arco dell’anno per il rincaro dei prezzi delle commodities, si sono ripercosse anche sui costi del gasolio. E con le turbolenze sui prezzi delle materie prime, l’innesco di una crisi della logistica a livello globale, che porta a scarsità di container, dilatazione dei tempi di consegna e forti aumenti dei noli, non è un’ipotesi così remota. Basti pensare che a fine maggio il costo del trasporto marittimo si è duplicato rispetto all’anno precedente.
Sul fronte della domanda di lavoro, inoltre, il reperimento del personale è forse l’ambito in cui ci sono più preoccupazioni e punti interrogativi.
Il settore dell’autotrasporto è composto da circa 87 mila imprese e quasi 350 mila addetti, un comparto che ha una vocazione artigiana elevata (circa il 52,9% delle imprese). Oltre il 70% degli occupati nel settore opera in piccole e micro imprese ed il peso delle MPI sul totale dell’economia è pari all’1,6% (nel Mezzogiorno 2,1%).
Il report contiene un’analisi di evidenze su competitività del settore ed un focus sul PNRR, incentrato sugli interventi in mobilità e infrastrutture.
“Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili assume un ruolo centrale nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Abbiamo l’occasione di progettare un Paese sostenibile e resiliente con una visione di medio-lungo periodo. Il Pnrr è solo l’inizio di un processo che prevede investimenti senza precedenti per la costruzione e la riqualificazione di infrastrutture, per la mobilità sostenibile, per rafforzare le imprese e migliorare la qualità del lavoro e della vita delle persone, tutelando gli ecosistemi terrestri e marini”.
A dirlo è il Il Ministro Enrico Giovannini.
Sono 62 i miliardi di euro stanziati, con il PNRR, per interventi sostenibili su:
- infrastrutture
- mobilità
- logistica
Si tratta di una somma importante, 47 miliardi di euro in più destinati al comparto rispetto alle risorse previste a legislazione vigente per gli investimenti di competenza del Mims.
Il PNRR si prefigge 6 obiettivi, 4 di questi prevedono la collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (493 milioni di euro);
- rivoluzione verde e transizione ecologica (15,8 miliardi);
- infrastrutture per una mobilità sostenibile (41,8 miliardi);
- inclusione e coesione sociale (3,9 miliardi).
Il piano rappresenta una sfida e un’opportunità che potrebbe cambiare in meglio il funzionamento del Paese portando l’alta velocità nel Mezzogiorno, potenziando la trasformazione in senso ecologico dei trasporti pubblici regionali e locali e ammodernando porti e flotte.
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