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La prossima normativa ambientale tra i tasselli di un “puzzle” sempre più complesso per le imprese, per la cui soluzione, occorre realismo, consapevolezza tecnologica, organizzativa ed economica, e soprattutto il giusto “tempo”.

Risale allo scorso 10 novembre 2022 la notizia della presentazione, da parte della Commissione Europea, di una proposta di nuova norma relativa alla ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli a motore, finalizzata al miglioramento della qualità dell’aria. Trattasi della cosiddetta EURO 7 che, in combinazione con la revisione delle direttive riguardanti l’inquinamento dell’aria – e anche dell’acqua – dovrebbero permettere un progressivo miglioramento del percorso verso gli obiettivi individuati con il cosiddetto Green Deal europeo. Tuttavia, come è già da tempo ben comprensibile, l’uso del condizionale su tali argomenti è più che opportuno, soprattutto perché risultati di tale portata non si ottengono con procedimenti modello “bancomat” – inserire la tessera, qualche tasto…ed il risultato è visibilmente raggiunto – ma occorre una enorme quantità di realismo e consapevolezza tecnologica, organizzativa ed economica, e soprattutto “tempo”. Ed i tempi scanditi per il raggiungimento della auspicata neutralità climatica entro il 2050, ossia l’equilibrio tra emissioni e assorbimento di carbonio, se non di “inquinamento zero”, concetto o risultato che dipende da molteplici altri elementi, si stanno comprimendo sensibilmente. Se, poi, in questo scenario, il trasporto delle merci e la mobilità delle persone, vengono ritenuti fonte principale di inquinamento atmosferico, soprattutto nelle città, per il settore di nostro interesse, il contesto nel quale le imprese potranno o dovranno svolgere il loro lavoro sarà sempre meno favorevole.

Cosa prescrive la nuova EURO 7 

La proposta sostituisce e semplifica le norme in materia di emissioni nelle quali era in precedenza operata una distinzione tra autovetture e furgoni (EURO 6) e autocarri e autobus (EURO VI, con la numerazione romana). Le disposizioni della norma EURO 7 prevedono limiti di emissione per tutti i veicoli a motore, vale a dire autovetture, furgoni, autobus e autocarri, riuniti in un unico contesto normativo. Le disposizioni della nuova norma, che sono neutre dal punto di vista dei carburanti e della tecnologia, fissano gli stessi limiti indipendentemente dal fatto che il veicolo utilizzi benzina, diesel, propulsione elettrica o combustibili alternativi, e contribuiranno a:

  • migliorare il controllo delle emissioni di inquinanti atmosferici di tutti i veicoli nuovi, ampliando la gamma delle condizioni di guida oggetto delle prove delle emissioni su strada per meglio riflettere le diverse condizioni che i veicoli possono incontrare nelle varie zone d’Europa, tra cui temperature fino a 45 ºC o spostamenti brevi tipici dei tragitti casa-lavoro;
  • aggiornare e rendere più stringenti i limiti per le emissioni inquinanti: i limiti saranno resi più stringenti per gli autocarri e gli autobus, e si applicheranno i limiti più bassi vigenti per le autovetture e i furgoni indipendentemente dal carburante utilizzato dal veicolo; la nuova normativa fissa, inoltre, limiti di emissione per inquinanti precedentemente non regolamentati, come le emissioni di protossido di azoto dei veicoli pesanti;
  • regolamentare le emissioni dei freni e degli pneumatici: le disposizioni della norma Euro 7 saranno le prime a livello mondiale in materia di emissioni a non limitarsi a regolamentare le emissioni dei gas di scarico, fissando limiti aggiuntivi per le emissioni di particolato prodotte dai freni e parametri relativi alle emissioni di microplastiche causate dagli pneumatici; tali disposizioni si applicheranno a tutti i veicoli, compresi quelli elettrici;
  • garantire che le autovetture nuove rimangano pulite più a lungo: tutti i veicoli dovranno rispettare le norme per un periodo più lungo rispetto a quanto accade oggi; la conformità per le autovetture e i furgoni sarà verificata fino al raggiungimento dei 200 000 chilometri e dei 10 anni di età; risulta così raddoppiata la durabilità prescritta in base alle norme Euro 6/VI (100 000 chilometri e 5 anni di età); incrementi analoghi si verificheranno per gli autobus e gli autocarri;
  • sostenere la diffusione dei veicoli elettrici: le nuove disposizioni disciplineranno la durabilità delle batterie installate nelle autovetture e nei furgoni al fine di aumentare la fiducia dei consumatori nei veicoli elettrici; ciò limiterà anche l’esigenza di sostituire le batterie nelle prime fasi di vita del veicolo, riducendo di conseguenza il bisogno di nuove materie prime critiche necessarie per produrle;
  • sfruttare appieno le possibilità digitali: le disposizioni della norma Euro 7 faranno in modo che i veicoli non siano manomessi e che le emissioni possano essere facilmente controllate dalle autorità utilizzando sensori all’interno del veicolo per misurare le emissioni durante l’intero ciclo di vita del veicolo.